giovedì, maggio 08, 2008

Squilli di tromba,
il mercato immobiliare risale a Milano


La nuova frontiera del mercato immobiliare a Milano? Una sorta di “franchising” della prostituzione. Una rete con decine di appartamenti in affitto, apparentemente insospettabili ma in realtà a luci rosse, frequentati da migliaia di clienti appassionati di sesso estremo.
È quanto emerge da un’indagine appena conclusa, a Milano, dalla Polizia, che ha portato alla denuncia di 18 persone e al sequestro di 12 abitazioni oltre a una quantità di oggetti dall’uso inequivocabile.
Gli agenti di Polizia, hanno potuto eseguire solo verifiche a campione, perquisendo in tutto una cinquantina di appartamenti.
In 42 casi le ragazze hanno ammesso di prostituirsi liberamente.
Ma gli appartamenti che venivano gestiti dalle agenzie immobiliari coinvolte nell’inchiesta,
nel capoluogo lombardo e nell’hinterland, erano quasi 300. «Quanto scoperto è solo la punta dell’iceberg - ammette uno degli investigatori - A Milano questo genere di agenzie si stanno moltiplicando a vista d’occhio».
Le immobiliari gestivano (per conto di proprietari ignari dell’uso che ne veniva fatto) in tutto quasi 300 appartamenti.
Il sistema era semplice: l’agenzia, spesso grazie all’ intermediazione di un geometra quarantenne, incensurato e sposato con una prostituta straniera con precedenti, reclutava le ragazze, tutte dell’Est e giovanissime, che venivano collocate negli appartamenti.

Gli immobili hanno in comune molti elementi, si tratta di monolocali e bilocali affittati a prezzi eccessivi, una media di 1.500 euro, con contratti che non riportavano mai il nome dei locatari,
i quali, ovviamente, percepivano poi dall’agenzia un affitto molto inferiore, talvolta meno della metà.. Gli appartamenti non avevano l’elettricità, ma erano illuminati da candele e gli indirizzi erano pubblicizzati tramite due riviste specializzate e un noto quotidiano di annunci, i messaggi erano del tipo... massaggiatrici abili in giochi d’ogni tipo, etero, bisex, trans, sadomaso e quant’altro la fantasia dei clienti richiedesse.
Uomini prevalentemente agiati, dato che le tariffe partivano da duecento euro e arrivavano a superare i duemila. Professionisti e impiegati che nell’intimità e nella riservatezza di un appartamento gradivano travestirsi da donna, farsi frustare, partecipare a giochi particolari, assistere a spettacoli hard, magari fatti da altri clienti e prostitute.
Sono stati denunciati anche i cinque conduttori delle agenzie, una delle quali piuttosto nota.
Erano intestatari di alcuni degli appartamenti dove le prostitute esercitavano.
Un appartamento di quelli sequestrati, ad esempio, era attivo da dieci anni, dentro, nell’abitazione, i poliziotti hanno trovato una camera da letto con un bagno-palcoscenico per fare la lap dance nella vasca mentre il cliente si intratteneva con un’altra prostituta.
Il giro, che andava avanti da anni, fruttava ai gestori delle agenzie decine di migliaia di euro
al mese che venivano reinvestiti anche nell’acquisto di altri immobili.
Uno degli indagati ne aveva comprati una ventina tra Milano e l’hinterland.