Il mercato dei mutui offre una moltitudine di prodotti che si differenziano per la composizione della rata, cioè se variabile o fissa, per lo spread deciso dall'istituto di credito e per la durata del rimborso del finanziamento.
Una delle variabili da valutare è sicuramente il piano di ammortamento, cioè quella parte del contratto nella quale il cliente e la banca si accordano sulla formula matematica da utilizzare per definire le rate periodiche che dovranno essere pagate per rimborsare il capitale e gli interessi che su questo capitale sono maturati. Esistono diverse tipologie di piani di ammortamento.
Il più "comune" è quello francese, nel quale la rata è costante, uniforme nel tempo. All'inizio del rimborso la rata è composta da una quota interessi più alta della quota capitale, ma il mix tra le due si modifica con il tempo: la quota interessi cala e via via cresce quella capitale. Nell'ammortamento all'italiana invece la quota capitale è costante e varia la quota interessi.
Meno conosciuti sono l'ammortamento americano e quello tedesco.
Il primo prevede due voci: infatti il rimborso degli interessi e quello del capitale sono distinti. Si hanno così due tassi, uno per gli interessi sul capitale (la quota capitale resta invariata per tutta la durata dell'ammortamento) e uno associato alla remunerazione di un piano di accumulo con il quale il cliente crea un fondo che sarà utilizzato per ripagare il capitale iniziale.
Il secondo invece è un ammortamento con interessi anticipati: all'inizio si pagano rate composte solo di interessi e in seguito si paga il capitale.
Stefano Pulici
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