martedì, febbraio 03, 2009

Le carte d'identità biometriche diventeranno anche Bancomat


Sul grande schermo una realtà così l'abbiamo già vista in centinaia e centinaia di film, più o meno fantascientifici.
Non importa che il protagonista fosse l'Arnold Schwarzenegger di "Atto di Forza" o il più rassicurante Tom Cruise in "Mission Impossibile", di certo la possibilità di associare elementi biometrici ai normali documenti d'identità è sinonimo, sul grande schermo come nella vita reale, di massima sicurezza.
Dalle sfumature dell'iride alle impronte digitali fino all'elica del Dna, ogni essere in questo è assolutamente unico ed irripetibile e quindi quale miglior chiave, qualora si vogliano rendere inaccessibili dei dati, se non l'associazione a qualcosa che di talmente unico da non poter essere imitato?
Per questo il futuro di banche e Pubblica Amministrazione passa anche attraverso i documenti elettronici e la biometria.
Impronte digitali, immagini bidimensionali del volto, geometria delle venature della mano sono solo alcune delle applicazione delle tecnologie biometriche che entro breve si estenderanno a carte d’identità e ai passaporti di ultima generazione.
Un'evoluzione che è guardata con grande interesse anche dal mondo degli istituti di credito come dimostra l'attenzione dedicata al progetto dall'ABI, sempre alla caccia di nuove e soprattutto più sicure sinergie.
Le «carte d’identità del futuro», infatti, potrebbero funzionare anche come strumento di riconoscimento per accedere alla filiale della propria banca, ai propri servizi bancari, e così via. Basti pensare che a partire dal prossimo luglio saranno emessi circa 2 milioni di passaporti elettronici all’anno, con un chip che oltre alla foto digitale (già registrata in tutti i passaporti rilasciati da ottobre 2006) contiene anche le impronte digitali del cittadino.
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