martedì, gennaio 31, 2006
"Ciccio che pasticcio"
Il viandante che andava lungo il Biviere di Lentini… se domandava, per ingannare la noia…: “Qui di chi è?” sentiva rispondersi: “Di Mazzarò”. Questo è l’inizio di una bellissima novella di Verga, che potrebbe tranquillamente essere riproposta oggi, a più di un secolo di distanza, per un altro siciliano: il pasticcere di Messina, Sergio Billè. Adesso, infatti, si dici che, come tutti gli abitanti dell’isola, l’ex presidente di Confcommercio, sia uno attaccato alla roba. E soltanto a uno attaccato alla roba poteva venire in mente, come è venuto in mente a Billè, di “autosospendersi temporaneamente”. Poiché gli era arrivato l’avviso di garanzia, e poiché la Confcommercio non è la Banca d’Italia - e Billè non è Fazio - i nervi hanno ceduto un po’ prima e ha fatto il suo passo il 15 di dicembre. Ma, siccome la roba è la roba, si è “autosospeso” e, se il concetto non fosse chiaro, “temporaneamente”. Però, poi, a quelli troppo attaccati alla roba come Billè - con tutta la munificenza natalizia, per carità, come i cannoli deliziosi della sua pasticceria messinese recapitati agli amici più o meno altolocati - il destino riserva lo sputtanamento pubblico, un po’ moralista e un po’ pornografico. Il 19 dicembre hanno perquisito la sua casa di via dell’Ara Coeli e prima ancora di costatare cosa ci fosse al suo interno, hanno messo nero su bianco nei verbali, la mastodontica pigione di 110 mila euro annui, addebitati all’ente. Sembra debba accadere sempre così a quelli troppo attaccati alla roba:gli aprono le porte e gliela gettano dal balcone. Quattro milioni di euro in arredamento: cassapanche, vetrinette, trumeau, candelabri, vassoi, argenteria varia e, come se non bastasse, quadri. Senza contare il vil denaro, inteso come stipendio: salario da mega direttore commerciale di fantozziana memoria: un milione e centocinquemila euro, al netto delle ritenute. Come giustificarli? Si può dire che tecnicamente Billè è stato finora il gran capo dei commercianti, un piccolo stato di 4 milioni di abitanti, e di elettori, che Billè conduce dal 1995. Auguriamo a Billè di non fare la fine del buon Mazzarò!
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento