sabato, agosto 30, 2008

I single italiani, figli del baby boom, cercano casa

Ci sono i trentenni dietro la crescita fenomenale che il mercato del mattone ha messo a segno negli ultimi anni.
L'impennata dei prezzi (+ 18,6%) e delle compravendite (+45%) delle case, iniziata in Italia nel 1998, non può cioè essere spiegata solo con la crisi dei mercati azionari e i tassi minimi richiesti per accendere al mutuo.
La colpa dell'esplosione del mercato del mattone è anche dei figli del boom economico di fine anni '60, per l'appunto i trentenni di oggi. Meno di 40 anni, buona disponibilità economica, tante pretese (di comfort, estetica e spazio), preferisce i centri storici o le periferie con appeal archeologico-industriale (ma ben attrezzate).
E' l'identikit del single italiano che cerca casa, il nuovo soggetto immobiliare da coccolare. Conti alla mano, stiamo parlando (fonte Istat) di 6 milioni di persone che spendono circa 9 miliardi di euro l'anno, un budget pari a quello di una famiglia di 4 persone.
Ormai, un quarto delle compravendite immobiliari riguarda una persona che vive da sola: e se gli uomini prediligono il monolocale, le donne pur di comprare un appartamento più grande sono disposte a fare qualche sacrificio in più. Ambedue, invece, puntano sull'esclusività della zona, alla presenza di locali e alla vicinanza di bus e metro.
Niente porte, siamo single. La casa dei «non felicemente sposati» (per dirla alla Bridget Jones), rivoluziona il concetto tradizionale di abitazione. Nulla è più stabile e, soprattutto, niente è più come sembra. Cucine che entrano in salotto e vasche da bagno che troneggiano in camera da letto.
Quella dei single è veramente la “Casa delle libertà” dove tutto si può. Tanto vale, a questo punto, che la casa si adegui alle esigenze del nuovo modello unifamiliare. Ed è così che una miriade di architetti hanno messo nel dimenticatoio il tradizionale schema: salotto, cucina, bagno e letto.
Tutto lo spazio possibile nella casa di un single è utilizzato per la rappresentanza. Lo schema che più facilmente è richiesto è un grande salotto, una cucina piccola, bagno e camera da letto francescana, magari con una cabina armadio.
E se la casa è piccola? Non è una questione di spazio ma di proporzioni, per esempio è necessario in salotto ricavare una zona gioco, che può essere anche minuscola, perché il single ama lo stereo, la play-station, la tv ultimo modello e, se può permetterselo, l’home theatre.
Il single, a quanto pare, è anche un pò maniacale, nulla può essere lasciato al caso, l’illuminazione è studiata perfettamente, per non parlare del bagno, creato nei minimi dettagli con idromassaggio e piccola sauna.
Per i più audaci, poi, il bagno sconfina nella camera da letto: mi è capitato di sentire di vasche che fanno quasi da spalliera al letto, altro asset è la cabina armadio, il single tende a costruirsi un piccolo negozio dentro casa e vuole vedere tutti i suoi vestiti in esposizione. E' proprio la struttura tipica della casa italiana che più si scontra con le esigenze dei single: in quasi tutte le abitazioni che ho ristrutturato, mi è capitato di dover abbattere i muri per creare uno spazio unico».
Il trionfo del loft? Non proprio, in realtà si mantiene abbastanza la divisione tra zona notte e zona giorno, ma magari delimitandole con pareti che sono anche librerie o inserendo il blocco dei servizi tra una stanza e l’altra, più che un loft si può parlare di open space. Altro elemento vincente è lo spazio multifunzionale. La stessa cucina può diventare un ambiente dove si lavora durante il giorno, in cui alla sera si preparano manicaretti e nella notte ci si racconta la giornata con gli amici.
Il single, insomma, è tale solo sulla carta ma siccome soffre di solitudine ospita di continuo amici, fidanzate/i volanti, figli di precedenti matrimoni e quindi ha bisogno di creare diversi ambienti all’occorrenza.
Uno stesso soppalco può trasformarsi in studio e camera da letto per gli ospiti e l’intera casa non è un elemento statico ma un qualche cosa che si evolve, si arricchisce di oggetti acquistati nei viaggi, e che si modella sulle esigenze del momento.
A differenza della casa tradizionale, la casa di chi vive solo è trasformabile, si creano giacigli in ogni angolo e se si lavora in casa ogni stanza può essere mutata in uno studio momentaneo. Nella casa dei single nulla è lasciato al caso.
L’attenzione per i particolari è quasi maniacale, asciugamani, tappeti, pentole e stereo, tutto è perfetto e studiato con grande cura.
Non solo, il nomadismo diventa un concetto ricorrente, ecco spiegarsi il concetto di casa etnica, con mobili che vanno dal balinese al giapponese e che testimoniano, come un diario, la vita del single e le sue vacanze.

Giovanni Pivetta

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