lunedì, novembre 17, 2008

Il mattone USA risorgerà dalle proprie ceneri?

"Oh, say can you see, by the dawn's early light, what so proudly we hailed at the twilight's last gleaming?" Tradotto: Oh, dì, puoi vedere alle prime luci dell'alba, ciò che così fieramente abbiamo acclamato agli ultimi bagliori del crepuscolo?
Così inizia "The Star Spangled Banner", il glorioso inno degli Stati Uniti.
Ma il mattone statunitense è ben lungi dal vedere l'alba... al momento non vede nemmeno il crepuscolo ma solo il buio della notte.
Tutto deriva dalla nota crisi dei mutui subprime, iniziata nel 2006 e riguardante quei finanziamenti offerti dagli operatori immobiliari anche a persone con caratteristiche di affidabilità molto precarie.
Tale crisi, unita all'aumento spropositato dei tassi, e alla crescita speculativa dei prezzi delle abitazioni, ha fatto sì che i mutuatari non riuscissero più a sostenere i costi delle rate da pagare agli istituti di credito. Ecco il "pasticcio": insolvenze a go go e scoppio della bolla immobiliare.
Infatti il mercato del mattone statunitense è in fase di recessione. Prendendo in considerazione solo il residenziale, l'indice S&P/Case-Shiller dei prezzi delle abitazioni già registrava nel 2007 un forte declino (-8,9% annuo), specialmente in Florida e California.
Nel primo trimestre 2008, l'indice è crollato del 14,1%, ad agosto addirittura è arrivato a -16,6%, rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, segnando così un picco negativo record nei venti anni di esistenza del dato. I mercati maggiormente colpiti sono stati quelli dell'area pacifica (-12,7% annuo) oltre ad alcune località (Las Vegas, Miami, Phoenix), che hanno registrato diminuzioni dei prezzi tra il 23 e il 25%.
Per non parlare dei volumi di compravendite che nell'ultimo anno hanno subito una diminuzione del 33%.
Al momento l'uragano "Real Estate" sembra lentamente abbandonare il Nuovo continente. Infatti lo sgonfiamento della bolla dovrebbe riaccendere il motore del mattone. Come la fenice risorge dalle proprie ceneri, sarà proprio dal grande numero di abitazioni pignorate, ricollocate sul mercato quasi sicuramente a prezzi appetibili, che il volume delle compravendite potrebbe rigonfiarsi già entro qualche mese.
Altri flebili segnali positivi arrivano dalla vendita di abitazioni di nuova costruzione, in aumento nell’ultimo mese (+2,7%).
Nessuna illusione però: ci vorrà ancora molto tempo prima che il mercato USA torni in salute.

Stefano Pulici

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