mercoledì, marzo 25, 2009

"Piano Casa" stop dalle Regioni, ma il premier è ottimista:"Si risolverà"


Per usare un termine calcistico il premier è finito in "fuorigioco" sul tema del piano casa, a fischiare i severissimi governatori delle Regioni convocati a Roma per un vertice con il premier.
Che tirasse una brutta aria lo si era capito già prima dell'inizio dei lavori, con le agenzie stampa impegnate a rilanciare un coro di espliciti o forti perplessità avanzate anche dalle regioni targate "Casa delle Libertà".
Prima dei contenuti del provvedimento, resi noti solo nel corso della mattinata dallo stesso premier che non più tardi di ieri aveva sconfessato le anticipazioni del decreto uscite a mezzo stampa, a far chiudere a riccio i governatori è stata la modalità scelta dal Governo per adottare il provvedimento. Il decreto insomma non piace a nessuno, meglio ricorrere alle ordinarie vie parlamentari, al più vista l'urgenza del provvedimento per combattere la stagnazione dell'economia, cercando di bruciare i tempi del dibattito...
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martedì, marzo 24, 2009

Nuovo Delle Alpi: stadio con iper incorporato


Allo stadio con il carrello della spesa.
Può sembrare una provocazione ma è quello che accadrà dal 2011 a Torino, quando sarà terminato il nuovo stadio della Juventus, il primo nel nostro paese a prevedere una struttura commerciale integrata all'interno dell'impianto sportivo.
Partner della squadra bianconera per la costruzione della maxi-struttura da 200 milioni di euro il gruppo emiliano Conad, che contribuirà alla realizzazione con 90 milioni di euro costruendo un centro commerciale all'interno del complesso.
A dare l'annuncio l'amministratore delegato bianconero, Jean Claude Blanc, che potrà contare su un bonus di 20 milioni di euro, ad appannaggio della squadra, versati dal gruppo commerciale.
Un investimento che frutterà, nell'immediato, quasi quattromila posti di lavoro: 3000 a tempo determinato per due anni, nel cantiere messo in piedi per la totale riedificazione del vecchio Delle Alpi, 800 fissi in futuro, corrispondenti agli impiegati del centro commerciale.
In aggiunta a questi ci saranno altri 8mila metri quadrati di spazio da cedere ad altro partner, che ovviamente non sarà un concorrente nel settore della grande distribuzione alimentare.
Relativamente rapidi i tempi dell'intervento, con il nuovo stadio che dovrebbe essere disponibile per ospitare le partite casalinghe della Juve a partire dal campionato 2001-2012...
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La "Maledetta Primavera" di Pirelli Real Estate


Tira una brutta aria, è proprio il caso di dirlo, su Pirelli Real Estate che ha chiuso l'esercizio del 2008 con una perdita netta sul bilancio consolidato di 195 milioni di euro, una doccia scozzese rispetto all'utile di 162 milioni di euro della chiusura 2007.
Un dato negativo largamente prevedibile, senza voler fare le cassandre, visto l'andamento degli ultimi sei mesi del mercato immobiliare, ma di certo appesantito nel caso della holding di Bicocca, dall'andamento negativo del titolo a Piazza Affari.
A giustificare, almeno in parte, l'andamento altalenante, il giudizio negativo sul progetto di ristrutturazione delle attività immobiliari del gruppo, presentato l'11 febbraio scorso dopo essere rimasto nei cassetti dei vertici Pirelli almeno un paio di settimane, proprio per evitare il rischio di creare contraccolpi al titolo in Borsa.
Precauzioni inutili verrebbe da dire, con il senno di poi, visto il tonfo del titolo a Piazza Affari. Se infatti a gennaio, spinto da speculazioni dei trader il titolo era arrivato a 5,31 euro per azione, con performance di +12,7% in una sola giornata, sono bastate poche settimane per sgonfiare le performance e precipitare, seduta dopo seduta all'1,91 euro per azione.
Ma cosa c'è all'interno del progetto che il mercato proprio non riesce a digerire?
Anzitutto la riduzione di personale, con il gruppo Pirelli Tyre (ovvero l'intera holding) che per il 2009 ha annunciato una cura dimagrante alquanto drastica per tutti i suoi dipendenti nell'area dell'Europa Occidentale: il 15% in meno su 10.000 lavoratori che erano in organico a fine 2008, ovvero 1500 posti di lavoro che andranno in fumo...
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Aedes prende tempo: la nuova Governance entro fine marzo.


Ha chiesto una nuova proroga il gruppo immobiliare Aedes, il cui vertice si è riunito nei giorni scorsi per deliberare sulla nuova Governance da presentare agli investitori.
Solo una pausa e non una battuta di arresto visto che a differenza di qualche settimana fa Aedes può oggi giovarsi delle valutazioni positive giunte dalla maggior parte degli istituti bancari titolari del 69% del debito consolidato.
Una situazione in rapida evoluzione che ha spinto il gruppo a non affrettare i tempi e proseguire nella ricerca delle più larghe intese.
Il gruppo immobiliare, che al momento fa ancora capo alla famiglia Castelli, è impegnato da tempo in articolate trattative per convertire, parte del proprio debito, di oltre 800 milioni di euro, in strumenti finanziari. Il nuovo obiettivo, secondo quanto comunicato dalla società immobiliare, è di mettere il sigillo all'accordo entro fine marzo.
In merito alla ristrutturazione del debito finanziario, si legge in una nota del gruppo immobiliare, il cda di Aedes ha appreso che sono tuttora in corso le negoziazioni tra le banche e VI-Ba (Amenduni), Isoldi, Arca e General Service Italia, le società che hanno lanciato lo scorso dicembre un'offerta relativa a un aumento di capitale...
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Il tricolore sventola sullo storico "Flatiron Building" di New York


Ennesimo trofeo da sfoggiare per la Sorgente SGR, società di gestione immobiliare condotta da Valter Mainetti che nei giorni scorsi ha chiuso con successo l'acquisizione della Flatiron Tower di New York, uno dei simboli architettonici della città.
Il palazzo confluirà nell'Historic and Trophy Buildings Fund, fondo di diritto lussemburghese specializzato in immobili di pregio nel centro delle grandi metropoli del vecchio continente e degli Usa. Mainetti è riuscito nell'impresa di accaparrarsi il 50% della proprietà con la possibilità, da qui ai prossimi mesi di arrivare al 75%.
La cessionaria potrebbe essere la Newmark Knight Frank, importante operatore immobiliare di New York oggi comproprietaria insieme a Sorgente.
Un anno positivo dunque il 2009 per la società che già lo scorso anno aveva chiuso con un rendimento medio dei fondi in gestione pari a +2,5%, dovuto ad una sostanziale stabilita' di Michelangelo e Caravaggio, al cospicuo incremento di Baglioni e al positivo avvio di Donatello. Nello specifico, il Fondo Michelangelo ha fatto registrare, rispetto a dicembre 2007, un valore della quota pari a 186.835 euro, -1,26% rispetto allo scorso anno...
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Trentasei piani di polemiche per Renzo Piano e Torino insorge


Grattacielo o grattacapo? A porsi l'interrogativo sono i vertici del gruppo "Intesa San Paolo", alle prese con il montare delle proteste legate alla realizzazione del nuovo quartiere generale del gruppo, un grande palazzo di 36 piani, destinato a trasformare definitivamente lo skyline della città di Torino.
Più basso di soli 74 centimetri rispetto alla Mole che da sempre è il simbolo della città, il grande palazzo è stato progettato da una firma eccellente, Renzo Piano, al quale però i torinesi non sembrano disposti a perdonare il progetto della grande torre, temuta per l'impatto eccessivo che potrebbe avere sulle abitudini di una comunità da sempre gelosa delle proprie tradizioni.
Un dissenso via via crescente con l'avvicinarsi della presentazione del progetto, originariamente fissata per il 31 marzo, data in cui Renzo Piano e i suoi collaboratori dovrebbero presentare i dettagli dell'intervento. Se infatti in un primo momento la presenza dell'archistar e della sua equipe era stata annunciata in pompa magna, l'avvicinarsi della data di presentazione e soprattutto il clamore delle proteste da parte di cittadini e ambientalisti, sembra aver indotto i vertici di San Paolo verso più miti consigli e un basso profilo.
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Dietro le quinte del "piano casa": opportunità o speculazione?


La crisi incalza e il Governo dopo il bonus sociale e l'aiuto al mondo dell'auto sembra essersi finalmente accorto che il vero volano dell'economia nazionale, e mondiale, è legato a filo doppio con l'industria del mattone.
Nasce dalla semplice constatazione che un euro investito nel mondo delle costruzioni ne rende a stretto giro di posta altri quattro, l'intuizione che per rilanciare a tempo zero la spesa occorra accelerare proprio in questo settore.
Se poi per arrivare al risultato tanto sperato non occorre far altro che solleticare la voglia di realizzo degli italiani, i quali malgrado i peana di verdi e ambientalisti non sono diventati "mattonari" ante litteram ma semplicemente sono alla ricerca di un approdo sicuro per i loro risparmi, è immediatamente intuitivo come l'iniziativa possa avere una possibilità di successo praticamente certa a costo zero per le casse dello Stato.
Fin qui i pro, da soppesare come logico con i contro rappresentati dal rischio di una nuova ondata di cementificazione che potrebbe abbattersi sul Bel Paese.
Molto starà nelle strategie e le contromisure applicate dal Governo, che potrebbe emanare il decreto composto da soli sei articoli già nella giornata di venerdì, e naturalmente nei meccanismi di controllo che saranno quasi sicuramente delegati agli Enti Locali.
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