martedì, marzo 24, 2009
La "Maledetta Primavera" di Pirelli Real Estate
Tira una brutta aria, è proprio il caso di dirlo, su Pirelli Real Estate che ha chiuso l'esercizio del 2008 con una perdita netta sul bilancio consolidato di 195 milioni di euro, una doccia scozzese rispetto all'utile di 162 milioni di euro della chiusura 2007.
Un dato negativo largamente prevedibile, senza voler fare le cassandre, visto l'andamento degli ultimi sei mesi del mercato immobiliare, ma di certo appesantito nel caso della holding di Bicocca, dall'andamento negativo del titolo a Piazza Affari.
A giustificare, almeno in parte, l'andamento altalenante, il giudizio negativo sul progetto di ristrutturazione delle attività immobiliari del gruppo, presentato l'11 febbraio scorso dopo essere rimasto nei cassetti dei vertici Pirelli almeno un paio di settimane, proprio per evitare il rischio di creare contraccolpi al titolo in Borsa.
Precauzioni inutili verrebbe da dire, con il senno di poi, visto il tonfo del titolo a Piazza Affari. Se infatti a gennaio, spinto da speculazioni dei trader il titolo era arrivato a 5,31 euro per azione, con performance di +12,7% in una sola giornata, sono bastate poche settimane per sgonfiare le performance e precipitare, seduta dopo seduta all'1,91 euro per azione.
Ma cosa c'è all'interno del progetto che il mercato proprio non riesce a digerire?
Anzitutto la riduzione di personale, con il gruppo Pirelli Tyre (ovvero l'intera holding) che per il 2009 ha annunciato una cura dimagrante alquanto drastica per tutti i suoi dipendenti nell'area dell'Europa Occidentale: il 15% in meno su 10.000 lavoratori che erano in organico a fine 2008, ovvero 1500 posti di lavoro che andranno in fumo...
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