lunedì, febbraio 27, 2006

Se ti subaffittano la casa sei fortunato?!


Se nella tua casa, data in affitto a una persona, ne vivono di più in subaffitto, l’avvocato…ti dice di non lamentarti, anzi, che sei pure fortunato. Non ci credete? Sentite questa storia. In una bella giornata di sole decidi di affittare il tuo monolocale a una persona. Con regolare contratto, concessione di fabbricato, 650 euro al mese spese escluse. Sei mesi dopo fai un salto “a casa tua”, in compagnia di un agente immobiliare, perché hai deciso di venderla per avere un immediato guadagno ed ecco che... non ti permettono nemmeno di entrare. E il plurale è d'obbligo se in 35 mq al posto di un letto ce ne sono alcuni di più, per la precisione sei. Se ad accoglierti trovi quattro persone e dell'unico titolare del contratto neanche l'ombra.
Capita anche questo a Milano. Non ci sono soltanto gli abusivi che occupano a suon di porte sfondate alloggi lasciati vuoti per il weekend o, più grave, per un ricovero in ospedale. Pronti a sfoderare la donna incinta, quindi intoccabile dalle forze dell'ordine. C'è anche chi, come Marco N., a settembre affitta un appartamento a un egiziano e a febbraio ne trova sette. “Fino ad ora non mi era mai capitato di dover tornare nell'immobile perché l'affittuario pagava le rate regolarmente e direttamente ai miei genitori. Quando, pochi giorni fa, mi sono presentato per un sopralluogo dell'agenzia immobiliare ho potuto mettere dentro un piede, ma il secondo è rimasto sull’uscio. Non saprei nemmeno dire con precisione in quali condizioni fosse la casa” chiude sconsolato Marco.
Ciò nonostante, in 35 mq, con un cucinotto stile barca e un bagno due metri per uno, sei posti letto non passano inosservati. Così, arrabbiato e con la preoccupazione di tutelarsi verso l'amministrazione condominiale, Marco si è rivolto a un avvocato per chiedere consiglio. E la risposta, sconcertante, è stata più o meno questa: “Ma se ti pagano l'affitto dov'è il problema? Anzi, puoi ritenerti fortunato”. Wow!
Del resto, il condominio in questione, ex-residence, è un “ricettacolo” di illegalità. L'attuale amministratore è un avvocato d'ufficio, e l'acquisto di un immobile in loco è di solito un modo per investire del denaro, non una vera e propria soluzione abitativa. Anche se le cose stanno così, ugualmente sorprende l'invito a una rassegnata accettazione. “Per di più – spiega il povero Marco, nonostante il subaffitto sia piuttosto evidente, dovrei documentarlo con delle prove”.
Per fortuna di Marco, però, il Sunia (Sindacato nazionale unitario inquilini e assegnatari) la pensa diversamente dal suo avvocato: le norme contrattuali, infatti, vietano espressamente che un inquilino affitti a sua volta la casa. E pure che la condivida con altre persone ad insaputa del proprietario. Per cui, anche se si trattasse di semplice ospitalità temporanea, si ha titolo di vietare la presenza di altri inquilini. Esiste il pieno diritto di mandarli via. Insomma, la solita storia tutta italiana.

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