Quasi quindici anni dopo il crollo verticale del sistema sovietico la realtà è sotto gli occhi di tutti: Mosca è ormai diventata una città brutalmente classista anche dal punto di vista edilizio-urbanistico. Come Londra, Parigi e altre metropoli ''capitaliste''. I ''nuovi russi'' occupano il ''Miglio d'oro'' in centro città, all'ombra della cattedrale di Cristo Salvatore, dove gli appartamenti ''d'elite'' ricavati in casette di pochi piani costano fino a diecimila dollari al metro quadro. Oppure la periferia superchic della Rubliovka, nota per le ville dal milione di dollari in su.
Nello sprofondo delle periferie nascono poi - altra novità assoluta rispetto all'epoca degli zar rossi - i primi ghetti etnici. è l'effetto del fortissimo flusso immigratorio (in buona parte illegale) dalle altre repubbliche del cosiddetto ''spazio post-sovietico''. Per ucraini, bielorussi, caucasici, tagiki, moldavi la Russia - in boom da qualche anno grazie al greggio siberiano che spunta quotazioni stratosferiche - è una specie d'America.
La differenziazione classista è stata senz'altro favorita dal vertiginoso aumento dei prezzi immobiliari (raddoppiati nel giro degli ultimi tre anni) e dalla allegra, spregiudicata politica delle ruspe praticata autorità locali. Il sindaco di Mosca Iuri Luzkov ha fatto abbattere al centro della metropoli centinaia di edifici occupati da gente poco abbiente, ha sistemato in remote periferie gli inquilini sfrattati e ha firmato le licenze per costruire in quelle aree ultra-appetibili case di confort ''euro-occidentale" per i ''nuovi russi''.
Per il moscovita della strada (fortunato se ha un reddito mensile superiore ai 500 dollari) i prezzi del mattone sono senz'altro proibitivi.
Negli ultimi anni è cresciuta in modo febbrile a Mosca la costruzione di nuovi edifici, con una predilezione per i grattacieli, e anche in questo mercato la discriminante classista la fa da padrone sulla spinta di prezzi molto diversi a seconda della 'location' e della qualità. I 'nuvorish' (nuovi ricchi) non badano a spese e puntano ad appartamenti sui 150-250 metri di superficie in grattacieli- fortezze dove la sicurezza è massima. La ''middle class'' si accontenta per lo più di alloggi da 1.500 dollari al metro quadro che hanno soprattutto un pregio: rappresentano un grosso passo avanti rispetto allo squallore del prefabbricato sovietico.
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