Finchè i tassi sono bassi, si può ancora fare questo ragionamento. E cioè, in concreto, a parità di spesa è possibile ipotizzare che l'acquisto costi come l'affitto? La valutazione sull'opportunità di questa scelta va fatta partendo da una situazione ben definita: la più lineare è quella di chi non intenda disinvestire i suoi risparmi, quindi ottenga un mutuo al 100% e, sulla base della rata mensile, possa fare un confronto preciso con il canone di locazione. In questo caso il calcolo è semplice: considerando che, rispetto a un inquilino, il proprietario della casa in cui vive ha in più solo l'onere dell'Ici e delle spese condominiali straordinarie, basterà "spalmare" l'imposta sui 12 mesi per avere l'importo a suo carico.
FATE IL TEST
Ecco le considerazioni da fare per capire la convenienza della scelta, prendendo in esame un periodo, per esempio di 20 anni:
1) Valutare il costo complessivo dell'immobile;
2) conoscere il canone mensile di un immobile analogo;
3) verificare quale sia l'importo di un mutuo con rata mensile pari o di poco superiore al canone mensile (ambedue crescono con l'inflazione);
4) considerare poi l'importo, al netto della parte mutuabile, che "manca" per acquistare l’immobile;
5) calcolare la redditività media possibile del capitale utile per completare l'acquisto e compararla con la redditività media da rivalutazione dell'investimento immobiliare (circa del 2% annuo);
6) considerare che, comunque, sul proprietario gravano l'Ici e le spese di manutenzione straordinaria, valutabili in 100 euro al mese;
7) a questo punto diventa possibile calcolare, con buona approssimazione,
cosa convenga fare. È evidente che, per chi riesce a gestire le proprie economie, la scelta dell'acquisto è quasi sempre vincente.
sabato, luglio 23, 2005
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