lunedì, ottobre 20, 2008

Anche i tassi fanno crack

Più e meno. I due segni che stanno caratterizzando l'economia mondiale negli ultimi venti giorni.
Il segno meno è facilmente associabile alle borse di tutto il globo a causa del crack finanziario di Lehman Brothers, banca d'affari statunitense, che ha "sconvolto" i vari mercati.
E quello più? Si accompagna ai prezzi del petrolio e delle materie prime, oltre ai beni di largo consumo che dopo un breve periodo in cui sembravano essersi stabilizzati, ora con il nuovo k.o. del dollaro molto probabilmente torneranno a salire.
Dimenticato niente? "Purtroppo" sì.
Con il segno più vanno a braccetto i tassi interbancari: l'Euribor continua la sua ascesa inguaiando moltissime famiglie italiane che hanno in essere un mutuo a tasso variabile.
Infatti i tassi hanno letteralmente fatto il botto: dal 12 settembre, giorno della crisi di Lehman Brothers, l'indice Euribor a un mese è aumentato di 45 punti base arrivando al 4,976%.
Analogo comportamento per l'indicizzazione a tre mesi, con una crescita arrivata fino al 5,12%, pari a 17 punti base.
Il motivo sta anche nel fatto che, in parole povere, le banche non si fidano più delle banche.
Gli istituti di credito sono timorosi nel prestare denaro agli altri ed hanno paura di nuovi fallimenti: un ulteriore crack di qualche istituto potrebbe avere conseguenze poco piacevoli per tutti, consumatori in primis.
Chi ha un mutuo a tasso variabile si prepari a metter mano al portafoglio e pagare 20 euro in più al mese...
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