Il mercato immobiliare è "bello perché è vario".
Espressione curiosa ma in parte veritiera. Il mattone vive alti e bassi a causa di molte variabili che lo determinano.
Sicuramente una delle più importanti, se non la più importante, è legata all'andamento dei mercati economico-finanziari.
Detto così non sembrerebbe fornire molte informazioni ma basta fare delle semplici considerazioni per capire meglio.
La recessione degli Stati Uniti ha avuto gravi ripercussioni su tutti i mercati mondiali, anche su quello europeo, tanto da indurre la Bce ad innalzare ancora il costo del denaro.
A risentirne anche alcune materie prime implicate direttamente nella costruzione degli immobili e quindi le imprese edili che sono entrate in difficoltà.
Altro fattore l'aumento spropositato dei tassi sui finanziamenti, che ha decisamente frenato il mercato delle transazioni immobiliari il quale è in netto calo con diminuzioni anche significative: logica conseguenza, l'aumento dei tempi di compravendita.
Per quanto riguarda i prezzi, oramai arrivati ai livelli più alti degli ultimi 10 anni, essi si sono pressoché stabilizzati.
Il mercato delle nuove costruzioni però sembra essere l'unico che riesca a tenere.
Questo perché rappresenta il risultato della somma dei costi di un prodotto industriale, mentre il prezzo dell’usato è sempre più frutto della contrattazione.
Chi compera ora fa paragoni tra il nuovo e l'usato ed è qui che i cantieri hanno quel piccolo vantaggio che permette loro di rimanere più competitivi sul mercato: le nuove leggi sulla certificazione energetica e sull'edilizia sostenibile fanno sì che le abitazioni nuove, anche se hanno dei costi lievemente superiori all'usato, siano tecnologicamente avanzate e abbattano i costi che invece bisogna sostenere per "riordinare" una casa usata e non di recente costruzione. Concludendo ci saranno sempre edifici di vecchia data che andranno ad incrementare sempre di più il loro valore, non per la qualità dell'immobile ma per il prestigio dell’area su cui sorgono, ed avranno sempre un mercato a sé stante (le residenze dette di lusso) mentre, nonostante le difficoltà sopra indicate, l’immissione sul mercato di residenze e terziario di grande qualità, anche attraverso le riqualificazioni e le ristrutturazioni di aree ed edifici preesistenti, può dare un salutare segnale positivo a tutto il comparto sia edile sia immobiliare.
In Brianza negli ultimi sei mesi la variazione delle quotazioni degli immobili è stata piuttosto contenuta: le nuove residenze e quelle usate hanno aumentato il loro prezzo nell'ordine dello 0,2%. La differenza tra nuovo e vecchio è più marcata se si sposta lo sguardo sulla città di Monza: gli immobili di nuova costruzione hanno mantenuto invariato il loro valore, mentre l'"usato" ha subito un calo del 2,4%.
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