I Ministri hanno detto sì.
Il disegno di legge sul federalismo fiscale è stato approvato all'unanimità.
Una riforma importante e, come ha evidenziato il Ministro dell'Economia Tremonti, storica. Ancora più "straordinario" il fatto che gli accordi sul federalismo siano riusciti a mettere in sintonia sia le Regioni sia l'Anci.
Il disegno c'è, ma a quando la reale attuazione?
Il limite massimo per scrivere i decreti attuativi del federalismo fiscale è di 24 mesi, un tempo apparentemente lungo ma in realtà "saggio", per usare un'espressione di Tremonti.
Infatti ora la palla passerà al Parlamento. Inoltre è stato anche varato un decreto legge con disposizioni urgenti per il riequilibrio economico-finanziario delle regioni e degli enti locali che mette a disposizione dei Comuni circa 1,3 miliardi di euro per compensare l'abolizione dell'Ici, le modifiche all'Ici rurale per il 2007 e il 2008 e il taglio dei costi della politica.
Tra i punti cardine del disegno sul federalismo: l’istituzione di tributi regionali e locali; la facoltà per le Regioni di far compartecipare gli enti locali al gettito dei tributi; premi ai comportamenti virtuosi ed efficienti e la garanzia del mantenimento di un adeguato livello di flessibilità fiscale tendenzialmente uniforme sul territorio nazionale.
E l'ombra di una reintroduzione dell'Ici?
Assolutamente sparita, in quanto il ddl prevede che ai Comuni siano trasferiti parte dell’Irpef, tributi propri e parte del fondo perequativo.
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